Un?indifferenza al limite della maleducazione: il governo presieduto da Mario Monti, e non per mancanza di tempo, ha completamente trascurato il mondo dell?automobile.
Il mercato delle immatricolazioni, nel periodo di ?gestione? di Monti, ? sceso ai livelli di 30 anni fa e a nulla sono valse le richieste degli operatori del settore, dalle Case costruttrici ai concessionari, per avere udienza se non dal premier da un qualche ministro o sottosegretario.
Dato che il principale attore sul nostro mercato, Fiat, non ne voleva sapere di incentivi, perch? Marchionne ha sempre sostenuto che facevano il gioco delle Case estere, non si ? mai neanche aperto un tavolo governo-parti sociali per discutere del disastro in cui versa il settore.
L?unica operazione fatta da Monti ? stata di ipertassare le auto sportive, a prescindere dal loro valore, solo sulla base delle potenze.
Risultato: un mondo in ginocchio, auto vecchie vendute a niente, molte esportate e per lo Stato un incasso ridicolo.
Cos? siamo arrivati al nuovo governo di Enrico Letta e con un mercato che continua a calare: maggio ha fatto segnare meno 7,98% sull?anno scorso e i primi cinque mesi dell?anno hanno chiuso a meno 11,3%.
Se si proietta statisticamente il dato dei primi cinque mesi sull?anno intero, si arriva a un totale annuo 2013 di un milione e duecentomila auto. La met? di quattro anni fa.
Vendere meno auto non fa bene n? all?ambiente n? al sistema economico: circolano pi? auto vecchie e inquinanti e lo Stato perderebbe quest?anno circa 3,3 miliardi di euro in mancato gettito Iva.
Per non parlare dei danni sull?occupazione, con concessionari che chiudono, fornitori al tracollo?
Gli operatori del mercato auto, Fiat esclusa, hanno bussato di nuovo alla porta del governo.
Chiedendo un incontro urgente per salvare qualcosa che vale l?11,4% del Pil. C?? da augurarsi che Letta apra, finalmente, quella porta.
Pasi A.
Il mercato delle immatricolazioni, nel periodo di ?gestione? di Monti, ? sceso ai livelli di 30 anni fa e a nulla sono valse le richieste degli operatori del settore, dalle Case costruttrici ai concessionari, per avere udienza se non dal premier da un qualche ministro o sottosegretario.
Dato che il principale attore sul nostro mercato, Fiat, non ne voleva sapere di incentivi, perch? Marchionne ha sempre sostenuto che facevano il gioco delle Case estere, non si ? mai neanche aperto un tavolo governo-parti sociali per discutere del disastro in cui versa il settore.
L?unica operazione fatta da Monti ? stata di ipertassare le auto sportive, a prescindere dal loro valore, solo sulla base delle potenze.
Risultato: un mondo in ginocchio, auto vecchie vendute a niente, molte esportate e per lo Stato un incasso ridicolo.
Cos? siamo arrivati al nuovo governo di Enrico Letta e con un mercato che continua a calare: maggio ha fatto segnare meno 7,98% sull?anno scorso e i primi cinque mesi dell?anno hanno chiuso a meno 11,3%.
Se si proietta statisticamente il dato dei primi cinque mesi sull?anno intero, si arriva a un totale annuo 2013 di un milione e duecentomila auto. La met? di quattro anni fa.
Vendere meno auto non fa bene n? all?ambiente n? al sistema economico: circolano pi? auto vecchie e inquinanti e lo Stato perderebbe quest?anno circa 3,3 miliardi di euro in mancato gettito Iva.
Per non parlare dei danni sull?occupazione, con concessionari che chiudono, fornitori al tracollo?
Gli operatori del mercato auto, Fiat esclusa, hanno bussato di nuovo alla porta del governo.
Chiedendo un incontro urgente per salvare qualcosa che vale l?11,4% del Pil. C?? da augurarsi che Letta apra, finalmente, quella porta.
Pasi A.
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